Verifica l’assenza di sesamo in alimenti
Garantire la sicurezza alimentare significa prevenire rischi invisibili.
La rilevazione delle proteine di sesamo viene effettuata mediante metodica immunoenzimatica ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), una tecnica di analisi ad alta sensibilità e specificità, in grado di identificare anche tracce minime dell’allergene.
L’analisi può essere eseguita su:
Alimenti finiti e materie prime, per verificare la conformità alle etichettature e la presenza accidentale di contaminazioni.
Superfici di lavoro e attrezzature, per controllare l’efficacia delle procedure di pulizia e prevenire contaminazioni crociate.
Acque di risciacquo finale dei processi di Clean In Place (CIP), per validare l’assenza di residui proteici nelle linee produttive prima del cambio prodotto.
Il costo è da intendersi per cadauno campione.
L’allergia al sesamo è una reazione avversa del sistema immunitario alle proteine contenute nei semi di sesamo.
Anche una quantità minima può provocare sintomi da lievi a gravi, come:
- Orticaria e prurito
- Gonfiore a labbra e gola
- Difficoltà respiratorie
- Vomito o dissenteria
Il sesamo è ufficialmente incluso tra i 14 allergeni alimentari da indicare obbligatoriamente in etichetta in Europa in base al Regolamento UE 1169/2011, Allegato II.
L’obbligo di dichiarazione è attivo in Italia dal 13 dicembre 2014 (entrata in vigore del Reg. 1169/2011).
l sesamo è presente, a volte anche in forma non visibile, in:
- Pane e prodotti da forno (es. grissini, crackers, hamburger bun)
- Hummus, salse etniche (es. tahina, babaganoush)
- Snack e barrette “healthy”
- Prodotti vegani/vegetariani (burger vegetali, tofu aromatizzato)
- Insalate e piatti pronti
- Condimenti, miscele di spezie, sushi
I semi di sesamo sono piccoli, oleosi e appiccicosi, si diffondono facilmente su superfici, teglie, utensili
È difficile rimuoverli completamente se non si seguono protocolli di sanificazione specifici
La contaminazione crociata è un rischio silenzioso ma costante
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